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Zanzare

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COMPITI DEL DISINFESTATORE

Cosa deve fare un buon disinfestatore ?

Il tecnico disinfestatore identifica, controlla ed elimina gli animali nocivi e i parassiti.

Ciò comporterà:

  Consigliare i clienti sulle misure preventive e i metodi di controllo adeguati.
  Ispezionare i luoghi da trattare schedulando un programma di controlli a cui far seguire un report sullo stato dei locali e dei livelli di infestazioni parassitarie.
  Organizzare e intraprendere un programma di trattamenti tramite apparecchiature di controllo dei parassiti o sostanze chimiche per controllare ed eliminare i parassiti bersaglio.
  Rilasciare un report su tutti i controlli effettuati, specificando il programma di trattamenti e prodotti chimici utilizzati nei locali per mantenere la salute e la sicurezza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Zanzare

Esistono almeno 3000 specie di zanzara nel globo, di cui almeno 70 presenti in Italia. Non tutte attaccano l'uomo: la maggior parte preferisce gli uccelli, gli anfibi e gli invertebrati.Responsabile della trasmissione della malaria, ogni anno, solo in Africa, uccide sino a 1,2 milioni di persone. Un adulto di zanzara vive al massimo 5/6 mesi, senza allontanarsi troppo dal focolaio. Ma ci sono anche zanzare girovaghe: quelle delle paludi salmastre per esempio possono viaggiare per 150 km.
La loro puntura all’uomo, consente alle femmine gravide, di apportare proteine supplementari necessarie allo sviluppo delle uova.Alle zanzare autoctone (Culex e Anopheles) che hanno cicli vitali molto lenti, si è aggiunta da qualche anno la famosa zanzara tigre (Aedes albopictus, ecc.), la quale risulta di gran lunga più fastidiosa poiché in grado di pungere per più volte di seguito, a distanza di pochi secondi , e per giunta anche di giorno. La sua grande capacità di diffusione è legata alla attitudine ad adattarsi ad ambienti completamente diversi da quelli originari, mostrando in più una elevata capacità di colonizzare le regioni a clima temperato grazie anche alla produzione di uova svernanti.Il rischio maggiore per lo sviluppo delle zanzare, soprattutto nelle aree pubbliche, è rappresentato da tombini, pozzetti stradali e bocche di lupo. Nelle aree private, invece, siti a rischio sono i tombini di parcheggi e giardini, gli scoli, i sottovasi, le cisterne e tutti i contenitori lasciati all’aperto e nei quali si possono formare ristagni d’acqua, i cumuli di materiali sui quali si possono formare pozze d’acqua, le fontane e le vasche ornamentali. Dato che l’elemento fondamentale per la schiusa delle uova di zanzara e lo sviluppo delle larve è l’acqua, anche in piccole quantità, le azioni preventive da attuare rigorosamente sono le seguenti:
·        trattare regolarmente i tombini e le zone di scolo e ristagno con i prodotti larvicidi
·        eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno d’acqua al loro interno
·        coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
·        tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre
E’ inoltre necessario evitare di:
·        accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua stagnante
·        lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna
·        lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto
·        svuotare i sottovasi o altri contenitori
la lotta alle zanzare si articola in diversi modi.
1.                 Trattamento larvicida;
2.                 Trattamento adulticida;
3.                 Lotta biologica attraverso l’utilizzo di antagonisti;
4.                 Cattura di massa attraverso l’utilizzo di sostanze attrattive;
5.                 Tecnica di accoppiamento delle femmine con maschi sterili ottenuti attraverso irraggiamento.
L’utlizzo degli insetticidi residuali ed a bassa tossicità verso gli adulti, rimane comunque la forma di lotta maggiormente utilizzata tenuto conto della variabilità delle condizioni di sviluppo e dell’incapacità di ottenere significativi risultati dalla prevenzione peraltro sollecitata anche da ordinanze comunali.
Gli interventi mirati e localizzati hanno sempre un maggiore impatto rispetto ad interventi generalizzati che non tengono conto della localizzazione dell’infestazione. La ricerca in questo settore indica come preferibili formulati a base di piretrine naturali e piretroidi.


     

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